Una visita a 360 gradi quella del premier Conte a Mosca: riconfermata l’importanza dei rapporti economici bilaterali, ma anche di una stretta cooperazione politica con Mosca sui dossier internazionali. Siglati 13 accordi in un’atmosfera di grande fiducia reciproca. Sempre più forte l’alleanza con la Russia.

Il primo viaggio ufficiale di Giuseppe Conte in Russia ha rafforzato i rapporti fra Roma e Mosca, non solo da un punto di vista commerciale, ma anche politico. Il premier Conte ha infatti ribadito il ruolo fondamentale della Russia nella soluzione delle crisi in Siria e in Libia. Il presidente Putin ha inoltre confermato la presenza di una delegazione russa di alto livello alla prossima conferenza di Palermo sulla Libia.

Conte durante la sua visita ha espresso sostegno alle numerose aziende italiane operanti sul territorio russo. Nonostante il premier abbia specificato in occasione della conferenza stampa che Roma non ricorrerà al veto sulle sanzioni antirusse in seno all’Unione Europea, l’Italia punta sul dialogo e vede nella Russia un partner economico e politico cruciale. Il presidente Putin dal canto suo ha sottolineato l’importanza dei rapporti economici con l’Italia, una costante crescita dell’interscambio commerciale, ma anche un forte sviluppo delle relazioni bilaterali nell’ambito culturale e scientifico.

Putin durante la conferenza stampa, rispondendo ad una domanda sulla tensione fra Bruxelles e Roma, ha espresso fiducia nei confronti del governo italiano, sottolineando che l’economia del Belpaese ha dei fondamenti solidi. Ebbene, qual è l’importanza del viaggio di Conte a Mosca e il peso del nuovo asse italo-russo? Sputnik Italia ne ha parlato con Tiberio Graziani, Chairman di Vision&Global Trends (International Institute for Global Analyses).

— Tiberio Graziani, l’esito dell’incontro fra il premier Conte e il presidente Putin conferma i rapporti speciali fra l’Italia e la Russia?

— L’incontro riconferma i buoni rapporti fra la Federazione Russa e l’Italia, anche se a partire dalla crisi in Ucraina le relazioni fra l’Italia e la Russia sono state influenzate dalle decisioni di Bruxelles e Washington. L’Italia, oltre ad essere un Paese membro dell’Unione Europea, è membro dell’Alleanza Atlantica. Quindi Roma risente molto dell’influenza degli Stati Uniti nella sua politica internazionale, in particolare verso la Federazione Russa.

Tiberio Graziani, Chairman di Vision&Global Trends

Dal mio punto di vista il governo italiano cerca di recuperare il tempo perso negli ultimi quattro anni e di ritornare alla reciproca fiducia sul piano economico commerciale che c’era durante i governi Berlusconi e Prodi. Non solo, il governo cerca di costruire un’intesa più marcatamente politica con il Cremlino. Questo fattore è molto importante nel lungo periodo non soltanto per i rapporti italo russi, ma anche per i più ampi rapporti fra l’Unione Europea e la Federazione Russa.

— Il premier Conte durante la sua visita ha definito le sanzioni “non un fine, ma un mezzo da superare il prima possibile”. Alla domanda concreta di un giornalista sul possibile veto da parte dell’Italia, Conte ha semplicemente risposto che “Roma vuole persuadere gli altri partner europei a scegliere la via del dialogo”. In altre parole, niente veto?

—Nessun fatto concreto, si tratta della retorica diplomatica che l’Italia e anche questo governo hanno sempre usato. L’Italia subisce molto l’influenza di Bruxelles, l’abbiamo visto anche per quanto riguarda i conti economici che sono stati recentemente presentati all’Unione Europea. Tuttavia l’apertura rivolta verso il dialogo data dal presidente Conte è da tenere in grande considerazione, perché proprio durante l’incontro con Putin, sono stati siglati ben 13 contratti importanti. Le intese economiche fra i due Paesi sono così ancora più strutturate fra Roma e Mosca.

— Sono stati siglati importanti accordi, l’export italiano verso la Russia cresce, Conte ha espresso il sostegno da parte del governo alle imprese italiane sul territorio russo. L’economia è il vero motore delle relazioni italo-russe?

— Esattamente, non parliamo soltanto dell’economia gestita dalle grandi aziende italiane, come può essere l’Enel, ma anche delle piccole medie imprese, di tutto il tessuto economico italiano. Le aziende vogliono collaborare e fare affari con la Russia.

— Durante l’incontro i due leader hanno discusso ovviamente anche sui dossier caldi, come la Siria e la Libia. L’Italia ha ribadito il ruolo fondamentale di Mosca, che fra l’altro ha confermato la sua partecipazione alla prossima conferenza sulla Libia di Palermo. Possiamo dire che l’Italia cerca di riportare la Russia al tavolo delle negoziazioni internazionali?

—Certamente. Questo si è visto anche durante le prime visite internazionali del premier Conte, quando per esempio si è recato in Canada per il G7. In quell’occasione parlando con i suoi omologhi ha sottolineato l’importanza della Federazione Russa e la necessità del suo ritorno nel G8. È un interesse dell’Italia, perché cerca di avere nella Russia non soltanto un partner economico, ma anche un alleato politico. Da questo punto di vista riveste una certa importanza la presenza della delegazione russa, se non di Putin, alla conferenza di Palermo sulla crisi libica.

— Alla conferenza stampa parlando dell’attuale scontro fra l’UE e l’Italia, Putin ha affermato che l’Italia ha un’economia solida e che Mosca ha fiducia nel governo italiano. L’Italia trova più appoggio in Russia che nella stessa Europa?

—Sulla domanda in merito ai rapporti fra Bruxelles e Roma Putin ha specificato che non si tratta di un problema su cui lui possa intervenire o anche commentare. Putin tiene molto alle sovranità nazionali, quindi non entra nelle beghe dell’Unione Europea. Il presidente russo rispondendo ad una domanda ben precisa sull’acquisto dei titoli italiani ha risposto dicendo che se il fondo sovrano russo stabilirà un interesse nell’acquisto di titoli italiani, lui sarà pienamente d’accordo. Putin ritiene che i fondamenti economici dell’Italia siano buoni e che sia un Paese in cui la Federazione Russa può sicuramente investire. Dicendo questo Putin ha riaffermato ancora una volta che anche per gli investitori russi l’Italia rappresenta un buon mercato data la stabilità, a parer loro, dell’economia italiana.

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Opinioni 25.10.2018
Tatiana Santi

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